Figure omeriche e paesaggi locali
Il tributo di Fausto Lubelli alla mitologia e alla cultura di Praiano









L'artista Fausto Lubelli in parole sue
Io nasco come incisore e per molti anni ho usato questa tecnica. Solo da ultimo sono arrivato alla ceramica, un medium in cui mi sento molto più libero, in quanto non ho dei canoni ben precisi da rispettare.
Con la ceramica mi pare venga fuori Il Lubelli più spontaneo, alle volte anche puerile, ma sicuramente quello più vero.
Il tutto non sarebbe stato possibile senza l’ausilio fondamentale del proprietario dell’Industria Cotto Salernitana Vittorio de Pasquale. Con loro ho lavorato su vari progetti.
Questo a Praiano comporta la lavorazione di tavelle a mo’ di edicola, ma precedentemente abbiamo lavorato insieme sull’Odissea di Pulcinella, e ancora prima su paesaggi di New York, oltre ovviamente anche a molta ceramica tradizionale.
Nel Progetto per Praiano ho voluto combinare l’aspetto paesaggistico con la mia passione per la mitologia.
Ho prodotto 16 edicole, ma non più nella loro forma religiosa bensì profana.
In particolare mi sono ispirato alle isole de Li Galli e alla presenza del ballerino Nureyev e l’elemento mitologico delle sirene.
Ma ho tratto ispirazione anche a elementi caratteristici dell’architettura locale, quale la cupola della Chiesa di San Gennaro, o dell’arte popolare, quali le bellissime edicole del ‘700 o ‘800 che si trovano sparse dappertutto per il paese.
Io ho pensato a un’opera moderna che però facesse riferimento a modelli classici ma di una classicità popolare.
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