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Il regno della ceramica amalfitana

Le botteghe della ceramica di Vietri sono uno spettacolo nello spettacolo

By Amalfi Coasting


Vietri sul Mare storicamente è identificata con l'antica Marcina, insediamento costiero prima etrusco-sannita, poi porto romano.

La zona vietrese, con l'ancoraggio di Fuenti, possedeva un porto riparato, un approdo unico nella zona, dal momento che il lido della vicina Salerno, prossimo alla foce dell'Irno, era esposto ai marosi e soggetto ad insabbiamento.

La Parrocchiale di San Giovanni Battista, eretta nel XVII secolo in stile tardo-rinascimentale napoletano, è caratterizzata dal duplice coronamento della cuspide del campanile in ceramiche dipinte. Il suo portale è sormontato da un oculo chiuso nella seconda meta del XX secolo per inserire una figura del Santo patrono dipinto su ceramica. Nell'interno, a navata unica, gli altari sono decorati da maioliche e ceramiche tranne quello maggiore, realizzato in marmi commessi, interessanti sono i dipinti che partono dal XVII secolo e terminano al XVIII.

L'Arciconfraternita dell'Annunziata e del Rosario, di origine secentesca, è decorata in facciata da ceramiche dipinte; l'interno è stato affrescato nel XVIII secolo.


La Chiesa della Madonna dell'Arco si trova sulla stradina omonima che congiunge Marina di Vietri sul Mare con la Costiera Amalfitana, in corrispondenza della gradinata che porta su fino alla frazione di Raito.

Queste stradine ripercorrono antichi sentieri che venivano usati dalla popolazione residente per rifugiarsi nelle zone alte di Vietri (le attuali frazioni Raito e Albori) per difendersi dagli attacchi dei Saraceni.

Correlata alla difesa è la Torre di Marina di Vietri. Insieme alle altre torri di simile fattura, come la Torre dei Normanni a Maiori, costituiva il sistema di avvistamento delle navi pirata. Le sentinelle sulle sommità delle torri si passavano i segnali con fuochi e fumi. Ogni torre poteva vedere l'altra.

Altri luoghi di interesse sono i sentieri che collegano le frazioni alte di Raito, Albori con le fonti naturali (Fonte del Cesare) e la frazione alte di Dragonea con la vallata di Cava de' Tirreni e la Badia. In questo percorso si arriva a un bivio che porta ai percorsi della Avvocatella e della Avvocata, altrimenti noto come "Sentiero degli Dei" perché le viste che si possono godere sono divine e impareggiabili.