Ulisse e le sirene di Praiano
Secondo la mitologia locale, le tre isolette davanti a Praiano rappresentano i corpi pietrificati delle sirene











L'artista Sandro Mautone in parole sue
Biografia
La mia formazione è stata canonica: ho fatto l’istituto artistico e poi l’accademia a Napoli. Dopodiché ho cominciato a insegnare, soprattutto al liceo artistico di Salerno.
Da Napoli mi sono spostato prima in Costiera Amalfitana, a Praiano, e poi a Cava dei Tirreni.
La ceramica ha un lunga tradizione in questo territorio, e attraverso di essa sono riuscito a coniugare la mia passione per l’arte con la possibilità di incrementare il mio stipendio di professore.
Ho trovato il Progetto Naturarte molto interessante per la sua idea di dare spazio e visibilità pubblica all’arte. Il nostro mondo si posta sempre più verso le applicazioni tecnologiche trascurando sempre piu’ quello che riguarda la cultura e l’arte.
Ed è raro che si presenti un’occasione di lavorare organicamente in uno spazio esterno che investa sia il tessuto urbano sia quello paesaggistico. Chi viene in questi posti, dovrebbe a mio giudizio, in qualche modo conoscerne la storia e le tradizioni.
Praiano si affaccia su un golfo che secondo la mitologia locale è stato tra le tappe del viaggio di Ulisse. Le isole de Li Galli, in particolare, sarebbero i corpi pietrificati delle sirene.
Ho quindi pensato di rappresentare il naufragio d‘Ulisse che, lasciata l’isola di Calipso, dove avrebbe voluto ottenere l’immortalità dalla dea, finisce con il naufragare per colpa di una tempesta scatenata da Poseidone.
Ulisse aveva accecato Polifemo, suo figlio, e per Poseidone si vendica scatenando una tempesta che travolge la zattera sulla quale Ulisse stava navigando.
Ovviamente ero preoccupato dall’idea di intervenire in un luogo già così bello, così pieno di significati e di bellezza. E’ stato quindi un intervento delicato.
Ma a Praiano c’era gia’ una presenza della ceramica, sia nella architettura locale sia nelle edicole votive. Quindi c’erano testimonianze del passato che rappresentavano un filone pre-esistente sul quale innestare opere contemporanee.
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