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Costeggiare tra baie e spiaggette

In barca dalla grotta Sub Praiano alle Praie

By Vincenza Lauretano


D’estate la nostra barca è ormeggiata a Marina di Praia, la baia dei pescatori di Praiano.

Abbiamo deciso di fare una gita e con mio marito e i ragazzi andiamo a prenderla. Come ogni volta incrociamo Antonio, l'unico pescatore di Praiano a non avere un soprannome. Ma alla Praia è un’istituzione. Se non è a pesca lo si trova seduto su un poggio attorniato da tre cani ad ammagliare reti da pesca. A qualsiasi ora, e in qualsiasi giorno. Eccetto il sabato, quando va andare a trovare i suoi familiari che abitano nella parte alta del paese. Lui invece ha casa a due passi dal suo mare, in una casetta con pareti di roccia e gli arredi essenziali: un piccolo frigo, due fornelli da campo, pochi utensili, un televisore, un'amaca coperta da vecchi stracci che funge da letto e un… mare di coffe, reti, lenze, totanare e altri accessori da pesca.

Oggi ci dirigiamo verso Positano. Circumnavigata la torre, passiamo davanti al locale “L'Africana”, ci avviciniamo alla costa ed entriamo nella grotta che noi locali chiamiamo “Sub Praiano”, o “sotto Praiano”.

È lunga e stretta e possono entrarvi solo barche di piccole dimensioni, al massimo di cinque metri. Oppure pedalò e canotti.

Da secoli offre riparo a pescatori sorpresi da temporali e buriane estive. È il nostro rifugio segreto nelle ore di caldo più forte o nei giorni di afa.

I bambini, non perdono tempo e si tuffano nell’acqua verde smeraldo. Non c’è lo spazio per lunghe nuotate, ma a loro bastano i tuffi.

Passiamo davanti all’Isca, un isolotto che spunta dal mare nella zona chiamata Torricella, vicino al quale si formano spesso gruppi di alici o pesce azzurro e perciò meta di barche o gommoni di chi vuole una pesca facile e divertente.

Arrivati alla Torre di Grado, la torre a pianta quadrata poco sotto la Chiesa di San Gennaro, sul lato di Vettica, gettiamo l’ancora. La caletta sotto la torre è dove noi locali andiamo quando vogliamo evitare la folla delle due spiagge del paese – la Praia e la Gavitella. È uno degli angoli con il panorama più bello, si vede Positano, l'isola de Li Galli, Capri e i Faraglioni ed è accessibile sia via mare sia via terra.

Sotto la torre è immancabile la presenza di zio “Ninuccio”. Lo si trova praticamente ogni giorno tra maggio e ottobre mimetizzato come un camaleonte sulla scogliera. Oppure con il sigaro, gli occhiali da sole e il berrettino da pescatore sulla sdraio, all’ombra, sotto la pagliarella da lui accuratamente sistemata a inizio stagione. Pacato e silenzioso, ma di un silenzio rincuorante, zio Ninuccio è una quelle persone che mettono di buonumore solo a vederle.

Verso sera dà una sistemata alla sua rete, e poi va via con la barchetta a remi che ha ereditato da un altro personaggio locale, Vincenzo Vuolo, detto “Catozzo”. Il suo soprannome trae origine da un dramma vissuto a pochi mesi, quando cadde dal terrazzo di casa. Era stato affidato alle cure della sorella che si era distratta affascinata dalla pesca di un enorme pesce vacca. Inizialmente fu dato per morto e venne messo in una bara nella chiesetta vicina. Mentre lo vegliava, la mamma udì un gemito, chiamò subito il medico e appurò che il piccolo era ancora in vita. Grazie alla sua “catozza tosta”, la testa dura, si era salvato.

Passiamo davanti alla spiaggia della Gavitella senza fermarci. Nella zona è nota per il suo straordinario tramonto con vista su Positano e quindi spesso affollata durante la stagione estiva.

Andiamo avanti fino a raggiungere le Praie, l’ultima tappa della nostra gita. È una spiaggia raggiungibile esclusivamente via mare e quindi meta solo di chi arriva in barca a o nuoto dalla Gavitella. Anche per questo è di gran lunga la più incontaminata e tranquilla di tutta la costa praianese.